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HomeBenessereConsigliVaginosi batterica: cause, sintomi e rimedi

Vaginosi batterica: cause, sintomi e rimedi

Tempo di lettura: 6 minuti

La vaginosi batterica è un’infezione che provoca un disequilibrio nel normale microbiota e una alterazione del pH vaginale.  

 

La vaginosi batterica è caratterizzata da bruciore, prurito e aumento delle perdite vaginali (che possono essere caratterizzate da secrezioni maleodoranti e biancastre). Se trascurata, tale patologia può evolvere in complicanze di carattere ginecologico e, in alcuni casi, può favorire la trasmissione di malattie veneree attraverso rapporti sessuali. 

 

In questo approfondimento vedremo insieme quali sono le cause e i sintomi della vaginosi batterica e impareremo a conoscere i probiotici e i rimedi naturali che possono essere utili per combattere questo disturbo che colpisce soprattutto le donne in età fertile. 

 

Cos’è la vaginosi batterica?

 

La vaginosi batterica è una delle infezioni più comuni e diffuse tra le donne. Si tratta di una malattia caratterizzata da un’importante alterazione del microbiota vaginale, ovvero delle popolazioni di microrganismi (in particolare batteri) che vivono in equilibrio in questo distretto corporeo e ne costituiscono la normale flora.  

 

L’ecosistema vaginale, come l’ecosistema intestinale, vede la presenza di numerose specie batteriche. La più numerosa è quella dei Lactobacilli o Bacilli di Döderlein. Questi microrganismi svolgono un ruolo protettivo per la mucosa vaginale, favorendone l’equilibrio e aiutando il sistema immunitario dell’organismo a combattere eventuali infezioni. 

 

Vaginosi batterica: cause e fattori predisponenti

 

Le cause alla base della vaginosi batterica sono ancora oggetto di studio da parte degli esperti. Tuttavia la maggior parte degli studiosi concorda sull’aspetto multifattoriale: la comparsa della vaginosi batterica sembra dipendere dalla presenza in contemporanea di diversi fattori che influiscono sul normale equilibrio della popolazione batterica vaginale, in particolare sull’equilibrio della popolazione dei lactobacilli. 

 

Il ruolo dei lactobacilli nell’equilibrio della flora vaginale

 

Come detto in precedenza, i lactobacilli rappresentano la parte maggioritaria del microbiota vaginale. I lactobacilli si nutrono del glicogeno presente nelle secrezioni vaginali e producono acido lattico. L’acido lattico mantiene l’ambiente vaginale entro i valori di pH fisiologici, ovvero nell’intervallo compreso tra 3.8 – 4.5. 

 

Molti degli agenti patogeni (virus, batteri, funghi) non riescono a proliferare a tali valori di acidità pertanto si può dire che la popolazione dei lactobacilli svolge un importante ruolo di protezione contro le infezioni vaginali. Tuttavia, alcune situazioni possono comportare un’alterazione dell’ecosistema vaginale e favorire così la proliferazione di alcuni microrganismi patogeni. In particolare la proliferazione di agenti patogeni quali Atopobium vaginae, Mycoplasma hominis, Mobiluncus spp., Gardnerella vaginalis e Prevotella spp.può provocare una vaginosi batterica. 

 

Fattori che predispongono alla vaginosi batterica

 

La vaginosi batterica può essere contratta da tutte le donne, tuttavia vi sono alcuni comportamenti che possono aumentare il rischio di incorrere in questa malattia:

 

  • Igiene intima con detergenti intimi “aggressivi” che possono modificare significativamente la popolazione dei lactobacilli, favorendo la proliferazione dei microrganismi patogeni. Anche l’utilizzo eccessivo di lavande vaginali può provocare un disequilibrio della flora batterica vaginale.
  • Terapie antibiotiche sistemiche (con antibiotici e antibatterici assunti per via orale) o locali (con creme antibiotiche vaginali) possono creare un disequilibrio nel microbiota vaginale. Si raccomanda sempre di assumere fermenti lattici in associazione con qualsiasi terapia antibiotica, sia essa sistemica o locale.  
  • Rapporti sessuali non protetti, specialmente quando non si ha un partner fisso. Si consiglia di utilizzare sempre il profilattico per prevenire infezioni batteriche e la trasmissione di malattie veneree anche gravi. 
  • Spirale e altri contraccettivi meccanici.
  • Stress.
  • Alimentazione scorretta, con un eccessivo consumo di carboidrati, può favorire la proliferazione di alcuni tipi di funghi o lieviti a discapito dei lactobacilli.
  • Carenza di vitamina D in gravidanza.

 

Sintomi: come si manifesta la vaginosi batterica?

 

In circa la metà dei casi la vaginosi batterica è asintomatica. La presenza di una vaginosi batterica è, in tali casi, diagnosticabile dal ginecologo solo attraverso un tampone vaginale. Nel caso di vaginosi batterica sintomatica, invece, possono manifestarsi:

 

  • Perdite vaginali: sono abbondanti, di un colore che va dal bianco al grigio. Conosciute in ambito medico come leucorrea, sono fluide e hanno un cattivo odore, spesso paragonato a quello del pesce. Tale odore si percepisce soprattutto dopo l’applicazione del sapone, durante le mestruazioni oppure subito dopo un rapporto sessuale. 
  • Prurito intimo: anche il prurito intimo è un campanello d’allarme importante, nonostante non sia di appannaggio esclusivo della vaginosi batterica. Per esempio è tipico anche delle candidosi (infezioni da candida). 
  • Bruciore quando si urina: può essere una sensazione più o meno forte. È importante però analizzare bene anche gli altri sintomi, in quanto il bruciore durante la minzione è caratteristico anche della cistite
  • Dolore durante il rapporto sessuale.

 

Complicanze della vaginosi batterica

 

La vaginosi batterica, nella maggior parte dei casi, non conduce a gravi complicanze. Tuttavia, se non curata, può far crescere il rischio di contrarre alcune malattie trasmissibili per via sessuale come la malattia da clamidia o la gonorrea. 

 

La vaginosi batterica è da tenere particolarmente sotto controllo durante la gravidanza: l’infezione può diffondersi dall’ambiente vaginale fino alla membrana amniotica provocandone, nei casi più gravi, la rottura precoce e di conseguenza il parto prematuro. 

 

Come diagnosticare la vaginosi batterica?

 

La diagnosi della vaginosi batterica è importante per riuscire a prevenire le complicanze elencate nel paragrafo precedente. Se si è in presenza dei sintomi della vaginosi, si consiglia di prenotare subito una visita dal ginecologo. 

 

Il ginecologo può diagnosticare la vaginosi batterica attraverso una visita obiettiva. Quando si è in presenza di vaginosi batterica la vagina e la vulva hanno un aspetto normale, ma sulle pareti del canale vaginale è presente una leucorrea omogenea, di colore tra il bianco e il grigio. Inoltre la misurazione del pH vaginale mostra un valore superiore a 4.5. 

 

Il prelievo di un campione di secrezione vaginale e l’esame al microscopio possono confermare la vaginosi batterica e l’eventuale presenza di gonorrea o infezioni da clamidia concomitanti. 

 

Come curare la vaginosi batterica

 

La vaginosi batterica può regredire anche in modo spontaneo. Occorre però, soprattutto in presenza di sintomi o eventuali complicanze, seguire il protocollo medico prescritto dal ginecologo. Il medico può prescrivere, per esempio, una terapia con antibatterici a base di metronidazolo o clindamicina per via orale o da applicare a livello locale. Si raccomanda di assumere sempre anche un integratore di fermenti lattici vivi a base di lactobacilli per ristabilire il giusto equilibrio a livello della flora batterica vaginale. 

 

Prevenzione della vaginosi batterica

 

Per prevenire la vaginosi batterica è importante seguire alcuni semplici consigli:

 

  • Scegliere il giusto detergente intimo. Deve essere delicato e privo di profumi così da non danneggiare l’equilibrio del pH vaginale.
  • Evitare lavaggi troppo frequenti
  • Usare le lavande vaginali solo quando è il medico a prescriverle per delle ragioni specifiche. 
  • Eseguire il lavaggio delle parti intime partendo dalla vulva per arrivare all’ano e non viceversa perché altrimenti si favorisce la diffusione dei batteri fecali nella vagina. 
  • Usare il profilattico durante il rapporto sessuale.
  • Seguire una corretta alimentazione in cui viene limitato il consumo di carboidrati e zuccheri semplici.

 

Vaginosi batterica: cosa mangiare per evitarla

 

La prevenzione passa anche da una dieta bilanciata. L’alimentazione corretta prevede un discreto consumo di frutta e verdura, fibre e cereali (meglio se integrali). Inoltre è bene evitare di consumare gli zuccheri semplici (presenti in merendine, bibite e succhi di frutta) perché promuovono la proliferazione batterica. Si consiglia di evitare anche l’alcol, il caffè e i latticini. 

 

Vaginosi batterica: rimedi naturali

 

Le creme a base di calendula possono aiutare a ridurre il prurito e il bruciore. Anche gli ovuli vaginali con la calendula possono essere utili, così come quelli con timo e salvia. 

 

Alcuni oli essenziali possono essere utili per l’azione antibatterica. Di solito sono utili l’essenza di ginepro, di eucalipto, di timo e di basilico. Per la posologia e il dosaggio si consiglia di consultare il medico. 

 

Creme e detergenti utili in caso di vaginosi batterica

 

  1. Abilast Biogel è un detergente intimo delicato utile in caso di infezioni batteriche e micotiche. Protegge le mucose particolarmente sensibili e rispetta il pH fisiologico della pelle. Al suo interno non sono presenti tensioattivi di sintesi ma solo saponine vegetali. 

 

  1. Aflovag è una crema ginecologica consigliata per tenere a bada i sintomi tipici della vaginosi batterica, quali il prurito e il bruciore. Aiuta ad alleviare l’irritazione grazie ai suoi ingredienti di origine vegetale. 

 

  1. Actimousse è una schiuma detergente che ripristina il pH della vagina prevenendo la proliferazione batterica. È lenitivo e idratante e può essere usato come un normale detergente. Deve essere lasciato agire alcuni secondi prima di risciacquare. 

 

  1. Aloedermal è un detergente intimo in un comodo flacone da 200 ml. È utile per alleviare i fastidi della vaginosi batterica e inoltre rispetta il normale equilibrio della pelle. È realizzato esclusivamente con componenti naturali tra cui la camomilla, l’aloe vera, la melaleuca e la salvia officinalis. 

 

Conclusioni

 

In questo approfondimento abbiamo imparato a conoscere meglio la vaginosi batterica, una malattia non grave, ma che può determinare numerosi fastidi e complicanze a medio e lungo termine. Noi di Farmacia Cairoli siamo a tua disposizione per rispondere a eventuali dubbi o per fornirti maggiori informazioni sul tema. 

 

Ti ricordiamo, infine, che le informazioni riportate in questo approfondimento hanno solo uno scopo illustrativo e non sostituiscono il parere medico. Per una diagnosi o per la prescrizione di un trattamento per la vaginosi batterica si consiglia di consultare un ginecologo.

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